Eccoci al cambio per il Coni e c’è anche una discussione sui tamponi per le motivazioni pro Lotito. Si apre un interrogativo per i “confini” del terzo grado. Si sta chiudendo l’era di Frattini al Collegio di Garanzia per lo sport. Siamo al rinnovo delle cariche che avverrà nei prossimi giorni e che chiude per l’attuale presidente il regime di lunga proroga.

Se guardiamo il curriculum di Frattini ci accorgiamo che ha spaziato da ministro degli esteri, della Funzione Pubblica ed oggi nel Consiglio di Stato presidente aggiunto. Questo fa notizia perché rappresenta la fine al vertice della “cassazione” del suo percorso. Ora sentita l’autorità vigilante la giunta del Coni propone al Consiglio Nazionale il nuovo presidente. Avverrà per mezzo di una procedura che inizia con le indicazioni di una commissione di garanzia.

I membri del Consiglio e il presidente si sceglieranno fra “professori ordinari in materie giuridiche esperti in diritto sportivo, avvocati con abilitazione all’esercitazione della professione davanti alle magistrature superiori, agli avvocati dello Stato e i magistrati in carica o a riposo”. In questo articolo non entriamo proprio in merito al campionato ma ricordiamo ai tifosi il sito sportaza.info che vi permette di scommettere online sulle partite di calcio ed altri sport.

Cambio al vertice

Era già pianificato il cambio al vertice del terzo grado della giustizia sportiva prima ancora che ci fosse la decisione sul caso Lazio-tamponi e sulla pubblicazione delle motivazioni. C’è stato anche il tentativo di circoscrivere le responsabilità di Lotito ma ci sono molti dubbi nella lettura delle pagine su ruolo e competenze dell’organo.

C’è stata un’invasione da parte di Frattini? Il ricambio del vertice porterà un’impostazione nuova? Avremo più coerenza tra i compiti assegnati dal Coni e l’intervento possibile. Uno dei punti fondamentali della riforma della giustizia sportiva è stato l’istituzione del collegio che è stata approvata con l’era di Malagò.

Velocità e garantismo sono le due cose che dovevano essere coniugate. Su questa riforma ci furono degli scettici come Abete del calcio, Petrucci del basket e Barelli per il nuoto. Il Coni, nel 2018, dopo lo scontro in B tra 19 o 22 squadre, varò una riforma che portò ad evitare l’intervento governativo. Venne istituita nel Collegio di garanzia una sezione nuova che interviene “sulle diatribe in merito all’ammissione o esclusione delle competizioni professionistiche”.

All’interno del sistema, chi fa cosa.

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha chiesto un intervento “in questo modo non si può più andare avanti”. La giustizia sportiva sembra avere molti margini di interpretazione, istruttorie rallentate, gradi di giudizio in cortocircuito e troppe ambiguità.

Forma di garanzia fondamentale è il passaggio al di fuori della giustizia federale. Ora che esce Frattini ci saranno dei paletti da inserire per capire i limiti cioè comprendere all’interno del sistema chi fa cosa.

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