Le crisi economiche che sta caratterizzando gli ultimi anni, conseguenti prima all’avvento della pandemia da Covid19 e successivamente dallo scoppio della guerra in Ucraina, portando all’innalzamento vertiginoso dei prezzi delle materie prime e a livelli di inflazione che hanno toccato anche la doppia cifra, stanno mettendo in crisi non solo le famiglie ma anche e soprattutto le aziende, alle prese con la necessità di dover mantenere intatta la produttività a fronte di costi maggiori.

In quest’ottica, gli imprenditori sono alla ricerca di soluzioni efficaci per poter ridurre le uscite senza però impattare negativamente nei processi e sui livelli occupazionali, individuando un percorso che sia virtuoso ma allo stesso tempo profittevole.

Al riguardo, ci sono diverse strategie che un’azienda può adottare per abbattere i costi e, se è vero che ogni realtà fa caso a sé e non esiste una formula magica univoca, d’altra parta, in linea generale, alcune attività possono essere poste in essere per ridurre i flussi in uscita.

Ottimizzazione dei processi

Il primo passo che un’impresa può intraprendere riguarda l’analisi attenta dei processi aziendali, con l’obiettivo di individuare eventuali inefficienze e ridurre gli sprechi, comportando ad esempio una riduzione del numero di passaggi o l’automatizzazione di determinate attività.

Al riguardo, ormai da moltissimo tempo, sono a disposizione software gestionali che aiutano il management ad ottimizzare le risorse non solo a livello di capitale ma anche per quanto concerne la forza lavoro e, in questo senso, il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante con la conseguente realizzazione anche di macchinari e attrezzature sempre più performanti e meno dispendiose nel consumo di energia.

Negoziazione con i fornitori

Un’altra via per abbassare i costi aziendali è quella di rivedere regolarmente i contratti con i fornitori, al fine di cercare di ottenere prezzi più vantaggiosi o condizioni di pagamento migliori. In questo contesto, si può addirittura pensare di stringere accordi di partnership con quest’ultimi, fissando una quota di utili da ripartire con l’imprenditore.

Collegato a questo punto, esiste anche la possibilità di richiedere le forniture da Paesi che, in virtù di una valuta più debole e situazione del mercato favorevole, riescono ad offrire prezzi più bassi, senza compromettere la qualità.

Riduzione dei costi operativi e degli sprechi

Ovviamente non si può pensare di non intervenire sui costi operativi. Esaminare attentamente le spese dell’azienda e identificare aree in cui è possibile ridurre i costi deve essere sempre una priorità, ad esempio, valutando la possibilità di ridurre le spese per il personale, l’energia, la logistica o gli affitti.

Contestualmente, è altresì importante analizzare i processi produttivi per identificare e ridurre gli sprechi di materie prime, energia o tempo anche attraverso l’implementazione di metodologie come il Lean Manufacturing o il Six Sigma per migliorare l’efficienza.

Transizione energetica

La variabile energetica, specialmente oggi, è una delle variabili principali sulle quali intervenire, cercando in tutti i modi di abbattere i prezzi relativi al proprio fabbisogno. In questo senso, dotarsi di impianti a energia rinnovabile, come il fotovoltaico, può ridurre le bollette in maniera considerevole e non è un caso che molti imprenditori stiano cercando online con grande frequenza la chiave “autoconsumo energia imprese”, alla luce dei tanti vantaggi collegati a questa pratica, sempre più diffusa.

Outsourcing

Valutare la possibilità di esternalizzare determinate funzioni aziendali a organizzazioni specializzate, il cosiddetto outsourcing, può consentire di ridurre i costi operativi e ottenere competenze specializzate senza dover assumere personale interno.

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