Pisa è un comune della regione Toscana che funge anche da capoluogo di provincia per la zona circostante denominata area pisana. La città è facilmente raggiungibile in aereo grazie all’aeroporto Galileo Galilei in cui operano sia compagnie tradizionali che le più note low cost, oppure in treno con i collegamenti ferroviari tradizionali o con le linee di alta velocità.

Per raggiungere i borghi limitrofi, la scelta più consigliata è quella di prenotare un mezzo con un autista privato su https://www.pisaairporttransfers-italy.com/ grazie al quale sarà possibile godere a pieno anche del paesaggio circostante durante gli spostamenti.

Pisa vanta un patrimonio storico e monumentale meraviglioso, tra i luoghi più noti da visitare sono annoverati la celebre Piazza del Duomo (meglio conosciuta come Piazza dei Miracoli), la sua Cattedrale in stile romanico e la celeberrima Torre Pendente. La città, però, rappresenta anche uno straordinario patrimonio gastronomico che negli anni ha dato vita a numerosi tour gastronomici nella città stessa e nei comuni limitrofi.

I primi piatti della tradizione contadina pisana

Un buon viaggiatore ha bisogno di un adeguato ristoro tra un luogo di interesse e l’altro.
Tra i piatti più universalmente noti della cucina della zona, vi è la pappa al pomodoro, un piatto soggetto alla stagionalità dei prodotti, ma da assaggiare assolutamente durante il periodo estivo.
Considerato il tipico piatto povero, è preparato con pane raffermo, pomodori freschi, basilico, cipolla e olio extravergine di oliva ovviamente toscano. Per gustare questo piatto è consigliabile fermarsi presso il Ristorante Galileo in Via San Martino.

Nel periodo invernale, invece, il grande must è la zuppa alla pisana preparata con cavolo verza o, ancora meglio, cavolo nero a cui viene aggiunta la cotenna del maiale e altre verdure tra cui patate, cipolle e fagioli. Anche qui il tocco finale, e immancabile, è dato dall’olio buono, quello tradizionale toscano. Questo piatto è uno dei cavalli di battaglia dell’Antica Trattoria Il Campano che si trova in Via Cavalca.

Le pallette sono un altro primo piatto tipico pisano, questa volta la base è una polenta, o crema di granoturco, alternata a strati di ragù di carne preparato con manzo e maiale a cui vengono aggiunte le rigaglie di coniglio. Il piatto viene completato con una salsa di funghi, solitamente pioppini. Proprio quest’ultimo ingrediente dona la stagionalità a questa ricetta che è tipica del periodo autunnale. Assaggiare questo piatto può essere la giusta pretesa per raggiungere il comune di San Giuliano Terme dove viene servito alla Locanda Sant’Agata.

Anche i legumi sono un elemento immancabile nella cucina contadina e sono l’ingrediente fondamentale della pasta e ceci in cui un pasta, di solito corta, si sposa con ceci interi. Negli anni vari chef hanno reinterpretato la tradizione trasformando questo piatto in una crema di ceci a cui unire gamberi e cavolo nero ripassato.

I pisani sono stati anche un popolo di naviganti e da qui hanno origine le trenette alla renaiola, il piatto tipico di chi risaliva il fiume a bordo dei barconi, una pasta lunga condita con aringhe e cime di rapa che è possibile assaggiare alla Trattoria San Omobono.

I secondi della cucina pisana, un viaggio tra mare e terra

Alla vicinanza della città al mare si devono i suoi piatti tradizionali a base di pesce. Tipico è lo stoccafisso con patate come in molte altre città italiane.
Un piatto molto particolare sono le chioccioline di mare che vengono cucinate con un sughetto di pomodoro. Il luogo ideale per assaggiarle è il Ristorante Martini che si trova a Tirrenia, a pochi passi dal mare.

Un altro piatto di mare sono i muscoli ripieni che nella versione pisana vengono preparati con ripieno di carne di maiale macinata, pane raffermo, pecorino e abbondante prezzemolo.
La selvaggina è un altro elemento molto importante della cucina pisana, infatti quasi in ogni ristorante è possibile trovare sul menù piatti a base di fagiano, lepre o cinghiale preparati per lo più in umido, ovvero con una lenta cottura accompagnati da un sugo di pomodoro che trovano l’abbinamento perfetto in una polenta calda e gustosa.

Anche tra i secondi piatti si ritrovano i legumi come ingrediente importante. I fagioli sono i protagonisti indiscussi di alcune ricette come i fagioli all’uccelletto in cui vengono conditi con un sughetto di pomodoro e spesso vengono accompagnati ad un ossobuco. Passando dal borgo di San Rossore, è possibile assaggiarli al Ristorante Poldino.

La Toscana è anche terra di salumi. Tra i più particolari si annovera il mallegato, realizzato con diverse parti del maiale. La ricetta per prepararlo varia di città in città. Quella pisana prevede il solo utilizzo di sangue e grasso. Anche questo viene servito alla Locanda Sant’Agata nel borgo di San Giuliano Terme.

I dolci della tradizione pisana

In ogni cucina regionale, un posto d’onore è riservato ai dolci e non può essere diversamente anche nella tradizione pisana.
Alcune ricette sono condivise con il resto della regione, come i cantuccini, dei biscotti secchi preparati con mandorle e pinoli, rigorosamente interi all’interno dell’impasto, che vengono serviti con un calice di vin santo.

Anche il castagnaccio è un dolce tipico dell’intera regione e viene preparato con farina di castagne arricchita con frutta secca, uvetta e rosmarino tritato.

Bisogna ricordare, infine, la torta co’ bischeri che è un dolce tipico della provincia pisana, in particolare di San Giuliano Terme, e che viene prodotto solitamente nel mese di aprile. Nella forma ricorda una crostata, ma all’interno è racchiuso un impasto a base di riso mescolato con cioccolato, uvetta e pinoli. Ovviamente, questo dolce è servito in molti ristoranti, ma per assaggiare la vera ricetta tradizionale, è consigliabile fermarsi in una delle botteghe di fornai del paese.

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