Non tutti gli appassionati giocatori sanno che su alcuni giochi d’azzardo è necessario pagare una tassa allo Stato in relazione all’ammontare della vincita. Parliamo della cosiddetta Tassa della fortuna, temuta e poco conosciuta, ma reale e anche talvolta molto consistente. Si tratta di una tassa dalla quale di fatto non si può proprio sfuggire, di certo qualcosa che non fa certo piacere e che da alcuni viene vissuta come una privazione ingiusta. Sarà forse per questo che sempre più appassionati delle sfide alla Dea Bendata scelgono di giocare sul web, su portali come Voglia Di Vincere casinò online, piuttosto che agli altri giochi dove, in caso di vincita, è necessario pagare questa tassa.

Quando si paga la tassa?

Per far tirare un sospiro di sollievo agli amanti dei giochi diciamo subito che non si paga la tassa della fortuna su tutti i giochi, fortunatamente, ma solo su una lista molto precisa. In particolare parliamo di Gratta e Vinci, Videolottery, SuperEnalotto, WinForLife. Restano esclusi casinò online, lotterie, bingo, tombola, slot per i quali già le tasse sono pagate alla fonte e non competono il singolo player.

Anche nei giochi per i quali è necessario pagare la tassa, è bene sapere che essa va versata solamente nel caso la vincita sia superiore a 500 euro. In ogni caso di solito è consigliato leggere sempre i regolamenti dei giochi, per non incappare così in brutte sorprese. L’ultimo vincitore del SuperEnalotto qualche anno fa non si aspettava di certo di veder decurtato il proprio milionario montepremi di una fetta così grossa. In ogni caso questa è la legge e se si vuole evitare di pagare, l’unica cosa da fare è evitare i giochi che ne sono soggetti.

A quanto ammonta la tassa della fortuna?

Per vincite sopra ai 500 euro nelle suddette categorie di gioco è possibile che il giocatore si ritrovi a pagare un’aliquota che va dall’8% al 12%: una percentuale tutto sommato bassa, si potrebbe pensare, ma che su importi molto elevati è comunque una bella cifra. L’imposta di per sé non viene fisicamente pagata dal vincitore, ma viene detratta da chi eroga il denaro della vincita alla fonte. È per questo, quindi, che non gli si può mai sfuggire.

Sapere a quanto ammonta la tassa della fortuna in percentuale sul gioco a cui si è giocato e in termini di cifre sull’esatta somma vinta è fondamentale per non rischiare di anticipare spese “folli” per l’emozione, ritrovandosi poi a non avere abbastanza denaro per coprirle. Ogni anno si calcola che lo Stato guadagni con la tassa della fortuna ben 148 milioni di euro: 48 milioni sono derivanti dal gioco del Lotto e i restanti dagli altri giochi. Qualche anno fa qualcuno provò a sollevare una polemica su questa tassa, per via del fatto che i montepremi promessi di fatto non sarebbero reali e proponendo che tale tassa venisse pagata alla fonte, ma poi la polemica scemò perché di fatto nei regolamenti essa è indicata nero su bianco.

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